Naran v8

- SE DICI NARAN 3 VOLTE COMPARE UN V8 -

Tra le poche novità del panorama mondiale automotive, esiste una start-up inglese che fa le cose alla “vecchia maniera", senza batterie e ibrido, solo meccanica, tanti cavalli, un bel telaio, un pizzico di audacia e molta molta passione.

Benvenuti nel mondo Naran Automotive.

15 dicembre 2020 | scritto e pensato dalla mente malata di Baffo | editato e corretto dal pensiero distorto di Gabry

Ahmeer Naran è un imprenditore dello Zimbabwe di origine indiane. Gestisce un network di 5000 aerei privati per aviazione civile, ma ha una passione: l'automobile. Questa passione, che coltiva fin da bambino, prende concretamente forma nel 2017 quando fonda la Naran Automotive, una startup con sede in Inghilterra. Ahmeer ha deciso di produrre una vettura super sportiva di nicchia. Oggi il panorama automobilistico, sembra una groviera con tutte queste nicchie, oramai ci sono auto di ogni tipo: elettriche (Totem gt electric - leggi qua l'articolo- ), ibride, veloci (Toyota Yaris GR - leggi qua l'articolo- ), alte. Ad ogni modo, la scelta in questo caso è stata netta e precisa: niente batterie e niente ibrido. Quindi? Quindi benzina e basta e con un nome ben preciso in testa: Naran. Ma vediamo che “sogno” ci viene proposto, perché costerà come un’isola privata nel Pacifico. Sognare, invece, per fortuna è ancora gratis.

Partiamo dalla linea, che non è filante e pulita come abbiamo visto sulla Maserati MC20 (leggi qua l'articolo) e sulla Aston Martin Valkyrie (leggi qua l'articolo). Sembra piuttosto una “muscle car”: dimensioni generose, linee squadrate e appendici aerodinamiche. Questo però non necessariamente allude a studi stilistici non siano accurati. Infatti, troviamo uno splitter anteriore e un estrattore posteriore completamente in carbonio che, insieme al generosissimo alettone posteriore regolabile, generano una downforce di 400 kg a 200 km/h e addirittura di una tonnellata alla massima velocità! Un’auto con la quale vivere “un quarto di miglio alla volta”, insomma, con il sorriso stampato in faccia e sfidare qualsiasi tamarro di periferia in una gara da semaforo a semaforo sicuro della vittoria. Sembra un’auto disegnata da Vin Diesel in persona, invece si tratta di Jowyn Wong il responsabile della Gumpert Apollo IE (Intense Emozioni) e De Tomaso P72.

Gumpert Apollo Intensa Emozione (IE)
De Tomaso P72

Il capo ingegnere Steve Pegg (ex Jaguar/Land Rover), ha trovato il giusto equilibrio tra esigenze di produzione (non molte visto che si parla di 49 esemplari) ed esigenze prestazionali: quindi monoscocca in carbonio della BMW M8 Coupè. Non finisce qui ovviamente, perché l’intero telaio in fibra di carbonio e lino naturale porta il peso complessivo a 1620 Kg. Così se bocci puoi buttare tutto nell’organico. Un'attenzione particolare è stata riservata anche alla tenuta di strada, perché troviamo sospensioni a doppio braccio oscillante in alluminio con barre antirollio completamente regolabili sia all'anteriore che al posteriore, passando da ammortizzatori regolabili Ohlins ad alte prestazioni, uno sterzo elettroidraulico da pista con cuscinetti sferici, freni carboceramici e per concludere cerchi in carbonio da 22 pollici. Come il salumiere quando si fa prendere la mano: che faccio, lascio?

Ma c'è dell'altro nel motore di derivazione BMW. Il 5.0 litri Bi-turbo sprigiona 1048 cv ed ha una coppia massima di 1034 Nm. Sufficiente per lanciare la vettura a 370 km/h, con uno scatto da fermo a 100 km/h in 2.3 sec.

La cosa che stupisce maggiormente di quest'auto è la posizione del motore: anteriore-centrale. Come molte vetture del campionato GT3, oppure per caricare meglio le valigie nel baule. Ma vuoi vedere che questa Naran è pronta anche a scendere in pista? Oltre ai numeri, già impressionanti, c’è anche la trazione integrale, quindi tutto fa ben sperare. La casa ha già dichiarato che nel mirino c'è niente popò di meno che il record del Nurburgring. Mentre aspettiamo il 2022 per la commercializzazione, possiamo decidere ogni tipo di personalizzazione nella costruzione, per fortuna anche il nome da dare alla vettura!

P.S:

Il lino naturale è stato utilizzato per la costruzione del telaio perchè la fibra e simile a quella del carbonio in termini di leggerezza e rigidità.

Qualcosa di simile fece Henry Ford nel 1941, presentando un auto con la scocca costruita in fibre naturali (lino e canapa) e alimentata a bioetanolo.

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