- La Restomod che non sai di volere

Radford Lotus Type 62-2 -

Che cosa è venuto in mente a quelle menti folli di Button e Anstead, aiutati dal car designer Mark Stubbs e coordinati dall’avvocato Roger Behle? Niente popò di meno che resuscitare il marchio Redford, cambiargli i connotati e proporre una rivisitazione in chiave moderna della dimenticata Type 62 che tanto fece scalpore all’epoca per le sue linee sexy e la sua livrea appariscente”

Prendi la Lotus da competizione meno Lotus che il marchio Lotus abbia mai realizzato e aggiungi la scintilla creativa di quattro menti geniali. Quello che otterrai è la restomod della Lotus Type 62, un’auto che, originale, anche Colin Chapman ha dimenticato di aver visto correre.

12 agosto 2021 | scritto e pensato dalla mente malata di Gabry | editato e corretto dal pensiero distorto di M.Carito

Avete presente la ricetta dell’insalata russa? Sostanzialmente si prendono un sacco di ingredienti che sembra abbiano poco in comune, si mischiano tutti insieme, poi si aggiunge la maionese e viene fuori quel controverso e discusso antipasto tipico della cucina piemontese con il nome più assurdo del mondo (in ogni paese del mondo, infatti, prende un nome diverso. Pare che nessuno si voglia attribuire la paternità di questa assurda ricetta). Beh, l’auto di cui vi sto per parlare è un po’ la maionese delle supercar esclusive. Vi elenco gli ingredienti così potete provarci anche voi a casa:

Per cominciare prendete un marchio che negli ultimi anni ha perso smalto, fascino e sta attraversando una di quelle crisi d’identità da minimo 10 sedute di psicanalisi: LOTUS.

Poi aggiungete una piccola carrozzeria di auto (specializzato in Bentley, Rolls e Mini) talmente piccolo e dimenticato che fino a ieri non aveva nemmeno un sito internet, ora ne ha uno di una sola pagina e sui Social ha meno seguito di Enzo Ghinazzi in arte Pupo: RADFORD

Aggiungete un presentatore TV inglese diventato celebre col famosissimo programma “Affari a quattro ruote”, che in realtà è un ex poliziotto che però da giovane faceva il calciatore semiprofessionista ma ora fa il costruttore di automobili il cui nome in italiano si traduce con “Formica”: Ant Anstead.

Unite il tutto con un ex pilota di Formula 1 campione del mondo nel 2009 figlio di un pilota inglese di Rallycross pazzo da legare: Jenson Button. Ok, fin qua ci siete? Perfetto. Vi dico il nome della ricetta: RADFORD LOTUS TYPE 62-2.

La Radford Lotus Type 62-2

“Lotus che???” Lo so, lo so, è inutile che vi stranite. La Type 62 non è certamente la più popolare e celebre Lotus che Colin Chapman abbia mai realizzato. In realtà è la meno Lotus tra tutte le Lotus mai prodotte nella storia del marchio. Si tratta di una speciale vettura da competizione del 1969 basata su un’altra auto degli anni ‘60, la Lotus Europa Type 47. Di questa vettura, vennero allestiti due prototipi da gara chiamati appunto Type 62. L’auto non ebbe un grande successo sportivo, ottenendo come miglior risultato un terzo posto al Tourist Trophy di Oulton Park nel 1969. Il progetto fu presto abbandonato per i problemi con l’unità motrice di derivazione Vauxhall che alimentava la Type 62. Da allora non se ne seppe più nulla.

La Lotus Type 62 da competizione
La Lotus Europa Type 47, da cui deriva l'originale Type 62.

Che cosa è venuto in mente a quelle menti folli di Button e Anstead, aiutati dal car designer Mark Stubbs e coordinati dall’avvocato Roger Behle? Niente popò di meno che resuscitare il marchio Redford, cambiargli i connotati e proporre una rivisitazione in chiave moderna della dimenticata Type 62 che tanto fece scalpore all’epoca per le sue linee sexy e la sua livrea appariscente (anche se assomigliava in modo spaventoso alla Ford GT40).

La RADFORD LOTUS TYPE 62-2 sembra essere basata sulla Lotus Evora, anche se il marchio di Hethel dichiara che il telaio in tubolare è progettato appositamente per questo modello e non rilascia molte altre specifiche sulla nuova RADFORD. Quel che è certo è che l’auto si ispira proprio alle vetture da corsa degli anni 60. Pesa meno di 1000 kg (come una Elise insomma), è mossa da un 3.5 litri V6 turbocompresso montato in posizione centrale, che tanto assomiglia a quello che equipaggia la Evora, ed eroga tre potenze diverse. La versione Classic, più sobria, con livrea monocromatica e meno corsaiola, avrà una potenza di 430 cv ed un cambio manuale a 6 rapporti. Ma questa non è l’unica versione disponibile, perchè la TYPE 62-2 sarà disponibile anche in due versioni speciali che montano un cambio automatico 7 rapporti a doppia frizione. La prima è la Gold Leaf, in livrea bianco-rossa come la vettura originale, che avrà una potenza di 500 cv. Mentre la seconda è la John Player Special, la più estrema, nella speciale colorazione nero-oro avrà 608 cv, freni carboceramici e differenziale autobloccante. Tutte e 3 le versioni montano carrozzeria in fibra di carbonio e alluminio.

Il rendering della versione speciale Gold Leaf della Radford Lotus Type 62-2

Se analizziamo l’auto sotto il profilo tecnico, sembra progettata per il puro divertimento di guida, nonostante schermi TFT ed interni lussuosi. Il suo rapporto peso/potenza, il suo baricentro bassissimo e la sua configurazione la fa entrare di diritto nella categoria delle auto “molto molto molto divertenti”. La TYPE 62-2 sarà prodotta in soli 62 esemplari con la classica formula della customizzazione totale da parte del cliente, ormai tipica per i piccoli costruttori di Restomod.

Le consegne partiranno ad inizio 2022 ed i prezzi non sono ancora stati rivelati.

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