- Barbie Time Attack Gucci Challenge: Donkervoort edition -

Chi non vorrebbe avere una vettura da corsa omologata stradale con cui attirare l’attenzione e, se necessario, portare la fidanzata a fare shopping su qualcosa di estremo che richiama in qualche modo il mondo Barbie? Beh, io personalmente sì, la vorrei. E se vi state chiedendo cosa centra la Donkervoort con la Barbie, continuate a leggere l’articolo. Vi presento la D8 GTO Individual Series.

22 ottobre 2021 | scritto e pensato dalla mente malata di A.Picone |

In Olanda devo ammettere che si sono superati. E anche di tanto. Per chiudere in bellezza l’era della D8, alla Donkervoort si è pensato di prendere l’ultima versione rilasciata del modello – la D8 JD70 – e di renderla ancor più cattiva. Per riassumere il tutto senza troppi giri di parole noiosi e pesanti, stiamo parlando di una vettura da corsa, buttata però sulla strada con un bel calcio nel sedere, molto gradito.

Così appariscente, ma al tempo stesso così minacciosa.
Non faccio sconti a nessuno, quindi attento.
Prima di superarmi, ti conviene vedere con chi hai a che fare...

Prima di parlare dell’ultima creazione, facciamo un attimo un breve ripasso sulla Donkervoort, giusto per capire di che tipo di auto stiamo parlando.

Nata verso la fine degli anni Settanta, la Donkervoort realizza automobili artigianali, e traggono ispirazione dalla Lotus Seven, quindi in perfetta sintonia con il pensiero di Colin Chapman, ovvero “Aggiungendo più potenza vai più veloce in rettilineo, sottraendo peso vai più veloce ovunque”. Ed è in questo modo che creano, come citato dalla Donkervoort stessa, “vetture con prestazioni e personalizzazioni da hypercar, a un prezzo da supercar”. Okay, direi che è più che sufficiente. Torniamo all’ultima novità del momento.

L’essenziale.
Da qualche parte lo spazio per mettere i tuoi vestiti lo troviamo amore, tranquilla.

Ci sono moltissimi modi per attirare l’attenzione pubblicizzando una vettura: presentandola come fanno tutti, o in alternativa farlo con stile, tanto stile. Roba che Chiara Ferragni ti conviene farti da parte. E indovinate, il signor Joop – il fondatore della Casa Automobilistica in questione – ha scelto la seconda opzione. Per tutti coloro che conoscono un minimo le vetture prodotte dalla Donky, sanno che montano un motore preso gentilmente in prestito dalla Audi. Nella fattispecie, il cinque cilindri da 2.5 litri da 430 CV. Potenza di tutto rispetto no? Beh sì, ma ora non più. Per la prima volta nella sua storia, per quanto riguarda la Individual Series inizia la collaborazione con ABT, che ha reso il motore più potente, portandolo a… 435 CV. 0-100 in 2,6 secondi. Incredibile. E pesante poco meno di 700 Kg. Vi siete dati da fare eh, porco cactus! La parte “seria”, è terminata. Ora è giunto il momento della parte più ignorante. Barbie, inizia a prepararti, vengo a prenderti.

Ingegneria tedesca, roba seria.
Già mi immagino le sfiammate che fa ogni volta che si molla l’acceleratore…
Eccolo, il posto perfetto per lei. Mica il parcheggio davanti al negozio di abbigliamento in quel di Milano...

“Dunque ragazzi, come possiamo dire al mondo in modo originale che lanciamo l’ultima versione del modello D8?”, così tutti tirarono fuori varie idee, più o meno simili e già utilizzate nel corso degli anni. Ma Joop Donkervoort sì accorse che un dipendente, uno tra i tanti presenti, se ne stava beatamente sbattendo della discussione e ascoltava musica con le cuffie laggiù in un angolo dell'ufficio. Così, in preda a una rabbia talmente grande che a confronto il "vieni qui che non ti faccio niente" sembrava una frase tenera e dolce, si avvicina al ragazzo e gliele sfila all'improvviso curioso di capire cosa stesse ascoltando. Signori, il brano in questione era “Barbie Girl" degli Aqua. In quel momento, gli venne in mente l’idea più bella in assoluto. E decise incredibilmente di non licenziarlo! Se non è una botta di cu.. fortuna questa...

Raga ma qui mica siamo all’artistico!

Ecco il piano geniale. In primis, si vernicia la GTO con un colore inusuale ma che al tempo stesso attiri l’attenzione di tutti: il rosa. Rosa shocking, per l’esattezza. Poi, diamo al cliente la possibilità di personalizzare la vettura come piace a lui. Dal colore agli interni, al tipo di tessuti, optional vari, addirittura i dettagli realizzati grazie all’ausilio di una stampante 3D. Quindi, potete passare da una Individual Series con un colore classico, interni classici e dotata di ogni comfort ad una Individual Series con carrozzeria interamente in carbonio, interni completamente da pista e zero comfort, o ancora prendere come base la Donkervoort rosa e farla diventare la vettura ideale per andare prima a fare shopping (e sarà necessario creare un vano bagagli grande come l’armadio di Lady Gaga ed un cofanetto con due tappi per le orecchie per proteggerti dalle mille lamentele della tua dolce metà) e poi gareggiare in pista a Spa-Francochamps. Avete persino la possibilità di avere una vettura sprovvista di servosterzo o qualsiasi cosa per voi risulti superflua. Un mostro su ruote decisamente fuori dal comune, e dai canoni di decenza. Ma sapete che c’è? Va benissimo così.

Come on Barbie, let’s go party!

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