- scostumata!

Bac mono s -

"Per raccontarvi cos’è la BAC Mono S, facciamo un gioco. Immaginate l’auto sportiva dei vostri sogni. Ecco, ce l’avete in mente? Bene, ora togliete tutto. Ma proprio tutto quello che normalmente trovate su quell’auto. Il tetto? VIA! Il parabrezza? VIA! Gli sportelli? VIA! Autoradio, clima, tergicristalli? Mi capite quando parlo?? HO DETTO VIA TUTTO! Cosa vi è rimasto? Noo, non siate volgari per cortesia!"

C'è vita nell'Universo? Cosa c'è dopo la morte? Chi siamo? Dove andiamo? Se giravi di là non facevamo prima? Ma soprattutto, qual è la formula perfetta del divertimento su quattro ruote?

C'è una società in Inghilterra, fondata da due fratelli, che da circa 10 anni prova a dare una risposta a queste ed altre domande. La miglior risposta che riescono a dare, però, è solo all'ultima di quelle che abbiamo scritto sopra...

15 luglio 2021 | scritto e pensato dalla mente malata di Gabry | editato e corretto dal pensiero distorto di M.Carito

Se vi dico BAC Mono, cosa vi viene in mente? No, non volevo scrivere Batmobile, non si tratta di un errore di digitazione. L’auto di cui oggi vi parlo si chiama BAC Mono: è inglese, è monoposto centrale, costa come un appartamento in centro, pesa come Celine Dion a stomaco vuoto, è omologabile per la circolazione su strada ed è frutto dell’idea di Neill e Ian Briggs. I due fratelli di Liverpool nel 2011 tirano fuori dal cilindro un’auto estrema, destinata a gente che bada alla sostanza e poco all’immagine. Gente che mangia la pizza con le mani e se le pulisce sui jeans se deve togliersi una ciglia nell’occhio, per intenderci. Insomma, un’auto per quella nicchia di mercato che alla parola “compromesso” preferisce “estrema”.

Già vi sento da qua “Ho capito Gabry, ma se l’auto è uscita nel 2011 perchè ce ne parli solo ora?”. Innanzitutto, stai calmo. Ve ne parlo proprio ora perchè BAC (Briggs Automotive Company per i feticisti delle sigle come me) ha presentato pochi mesi fa l’ultima evoluzione del progetto Mono: la BAC Mono S. Causa pandemia non è stato possibile vederla dal vivo al salone dell’auto di Ginevra 2020 e le consegne sono iniziate proprio quest’anno nel 2021.

La BAC Mono S in tutto il suo splendore

Per raccontarvi cos’è la BAC Mono S, facciamo un gioco. Immaginate l’auto sportiva dei vostri sogni. Ce l’avete in mente? Bene, ora togliete tutto. Ma proprio tutto quello che normalmente trovate su quell’auto. Il tetto? VIA! Il parabrezza? VIA! Gli sportelli? VIA! Autoradio, clima, tergicristalli? Mi capite quando parlo?? HO DETTO VIA TUTTO! Cosa vi è rimasto? Noo, non siate volgari per cortesia!

Quando elimini da un’auto tutto il superfluo, quel che ti resta tra le mani è pura essenza, nettare, divertimento allo stato solido. Quattro ruote, una carenatura accennata degna di una moto da pista, un piccolo volante sagomato pieno di pulsantini colorati tipo Formula 1, il motore dietro la testa che urla e quattro freni a disco. E gli ammortizzatori? Ma si dai, mettiamoli...

L’equazione è semplice ed è tradizionalmente British: poco peso, tanti cavalli (ma non tantissimi) e via tutto il superfluo. A Colin Chapman piace questo elemento. Abbiamo avuto modo di provare un auto che nasce secondo questa filosofia, la Roadrunner SR2 (qui trovi l’articolo della nostra prova) e vi possiamo garantire che la formula è incredibilmente vincente.

Quanto è snella e sexy?
Il dettaglio del volante Racing della BAC Mono S
Posteriore nudo, se è porno levo

Se già conoscete la BAC Mono per le sue prestazioni fuori di testa, con la “S” BAC ha voluto alzare l’asticella ancora più in alto.

Il motore non è più aspirato, come sulle due precedenti versioni di Mono, ma turbo. Si tratta del famoso e molto versatile Ford Ecoboost a 4 cilindri da 2.3 litri (bravissimi, lo stesso che monta la Dallara Stradale) che su questa Mono S sviluppa una potenza massima di 332 cv e 400 Nm di coppia massima. Cos’è quella faccia? Se la cavalleria non vi sembra clamorosa, pensate che l’auto pesa soltanto 570 Kg a secco. Più o meno due Galeazzi e mezzo. La potenza per tonnellata è spaventosa: 582 cv/ton. Per darvi un’idea, la McLaren P1 ha un rapporto peso potenza di 553 cv/ton…

Questi numeri si traducono in uno 0-60 mph coperto in 2,7 sec ed un tempo sul circuito di Silverstone più basso di 4 secondi rispetto alla versione precedente Mono R. QUATTROSECONDI a Silverstone, non al kartodromo dietro casa.

La BAC Mono R, da cui deriva l'estetica del nuovo modello S, sul circuito di Silverstone.

Esteticamente la Mono S sembra identica alla versione R che la precede, in realtà l’auto è stata interamente riprogettata mantenendo però un family feeling con le linee, già collaudate, dei precedenti modelli che la rendono molto riconoscibile sul mercato. La meccanica è snella ed è curata nei minimi dettagli con sospensioni Ohlins regolabili di tipo Push rod, carrozzeria interamente in fibre composite con un utilizzo esteso della fibra di carbonio e del grafene, cerchi dal design ultra alleggerito, dischi freno forati e maggiorati e sistema frenante completo AP Racing derivato dalle corse. Monta pneumatici Pirelli PZero Trofeo a sottolineare la sua vocazione pistaiola. Molti componenti di carrozzeria sono stati stampati in 3D, questo ha permesso un abbattimento dei pesi complessivi dei componenti ed un risparmio nella produzione.

Le sospensioni anteriori OHLINS
Le sospensioni posteriori regolabili OHLINS
Il frontale super ribassato e minimale
I cerchi in lega alleggeriti e l'impianto frenante AP Racing

I designer BAC hanno lavorato molto sull’anteriore dell'auto e sembrano essersi ispirati a creature marine. Il frontale, ora più rastremato, è caratterizzato dall’imponente apertura che sembra quasi una bocca, con il fondo piatto raccordato ai passaruota ed il cofano anteriore monolitico con due aperture che lasciano le molle delle sospensioni a vista. Davvero scenografiche. Sull’incrocio tra le due carrozzerie sono incastonati i gruppi ottici anteriori dalla forma classica circolare. In aggiunta, però, al centro del muso spiccano i due proiettori frontali affiancati, caratteristica ripresa paro paro dalla Mono R. L’abitacolo è di tipo F1 con airbox carenato sopra la testa del pilota che è posto al centro della vettura. Posteriormente la vettura è quasi nuda, non ha molto a coprire la meccanica che è quasi totalmente a vista. Una grossa ala a boomerang raccorda i due passaruota posteriori e copre la fanaleria ultraslim composta da due piccoli proiettori circolari per lato e lo scarico a doppia uscita posto centralmente.

Nel complesso la BAC Mono S è spettacolare, pare appena uscita da una gara di campionato prototipi ed ha una linea filante che cattura lo sguardo.

I gruppi ottici anteriori
I doppi fari anteriori posti al centro del frontale dell'auto
La carrozzeria bicromo a contrasto davvero spettacolare

Quanto costa sentirsi un pilota in pista e fuori? Più o meno quanto una Dallara Stradale: 191.000 euro per la precisione. Ora lo sapete, se volete farci un regalo per il prossimo compleanno, fate pure colletta noi non ci offendiamo...

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