"...volete che vi snoccioli due righe del palmares sportivo firmato RML? Cominciamo con 9 Titoli WTCC, 8 titoli BTCC, 4 titoli European Rally Championships. Vi basta? No? Se aggiungo 3 titoli European LeMans Series? Dai, facciamo che va bene così, son sicuro che avete capito il calibro della società"
RML SWB, sembra un codice fiscale senza numeri, in realtà sotto questa splendida carrozzeria in carbonio che la veste anni '60, si cela una Ferrari 550 Maranello che è passata per diverso tempo sotto i ferri del chirurgo estetico. Il risultato è una delle Restomod più spettacolari mai realizzate, quella della Ferrari 250 GT Berlinetta Passo Corto.
“Buongiorno, senta siete voi che fate le auto pazze, vero?”
“mmh...non le definirei proprio così ma come possiamo aiutarla?”
“Ecco, senta, questa Ferrari 550 Maranello la vorrei più….”
“...più come?”
“La vorrei più…..più 250 GT Berlinetta Passo Corto. Potete farmela?”
“...mi segua”
Dev’essere andata più o meno così quando gli ingegneri britannici della RML Group (chissà perchè le idee migliori su 4 ruote vengono fuori quasi sempre dall’Inghilterra) hanno pensato di sviluppare e realizzare uno dei Restomod più fighi e fedeli mai costruiti: quello della Ferrari 250 GT Berlinetta Passo corto (o Short Wheel Base abbreviato SWB all’inglese).
Diciamo la verità, la RML Group (acronimo di Ray Mallock Ltd.) è una delle società britanniche più gloriose nel motorsport e non solo. Con la modestia che solo un popolo imperialista sa usare, sul loro sito internet scrivono di loro stessi “Since we started in 1984, every race or rally car we’ve designed or managed has won. We’ve proved repeatedly that we know what’s needed to win”. Che tradotto suona tipo “Dal 1984 vinciamo tutto, dalla 24ore di LeMans alla gara di rutti al pub. Abbiamo dimostrato più volte che sappiamo cosa serve per vincere e voi, luridi inferiori, potete solo inchinarvi al nostro cospetto”. Per lo meno credo voglia dire questo, l’inglese non lo mastico così bene per cui potrei anche sbagliare. Se odiare gli inglesi nel 2021 viene naturale per la vittoria agli europei da parte della nostra nazionale di calcio, dopo aver letto questa frase, mi sale un Leonardo Bonucci che non potete capire...
Tornando seri però, volete che vi snoccioli due righe del palmares sportivo firmato RML? Cominciamo con 9 Titoli WTCC, 8 titoli BTCC, 4 titoli European Rally Championships. Vi basta? No? Se aggiungo 3 titoli European LeMans Series? Dai, facciamo che va bene così, son sicuro che avete capito il calibro della società. E voi vi starete chiedendo “Si ma sta RML che vince tutto com’è che non l’ho mai sentita?”
Probabilmente è vero, il nome vi è totalmente nuovo. Ma se vi dico Nissan Juke R? Ve la ricordate? Ma si: prendi una GTR Nismo, leva la scocca, accorciala un pelo e calza quella di una Juke. Quella! Ecco, dietro quel mostro senza senso, logica e raziocinio c’erano loro di RML. E la Nissan ZEOD da LeMans con le ruote anteriori gemellate e quella assurda forma a freccia? C’erano sempre loro dietro al progetto.
Ve l’ho detto che dove c’è un progetto assurdo loro ci son dentro…
Ecco, questa volta però, dopo quasi 40 anni, hanno deciso di uscire dall'anonimato, venir fuori allo scoperto con un modello firmato proprio da loro: ecco a voi la RML SWB.
Ne verranno costruire solo 30 e la donor car di questo progetto, come anticipato, è proprio una Ferrari 550 Maranello. In sostanza per costruire una RML SWB dovete avere soldi e fegato per comprare e smembrare completamente una 550 Maranello.
Se soltanto l’idea vi mette i brividi non vi preoccupate, non siete gli unici. Va ricordato però che la storia delle Restomod è un po’ sempre la stessa. Il discorso è analogo se volete acquistare una New Stratos di MAT (la cui donor car è una Ferrari F430), o una Delta Futurista (la donor car in quel caso è proprio una Lancia Delta HF Integrale Evoluzione) o l’ultima arrivata la Kimera EV037, restomod della Lancia 037, che parte dalla cellula della Lancia Beta Montecarlo come base (Leggi qui il nostro articolo sulla Kimera EV037).
Insomma, le rivisitazioni delle iconiche auto di una volta, partono da altrettante icone della storia dell’auto. E’ una filosofia, va accettata così com’è, anche se è uno dei motivi per cui di restomod in giro se ne vedono poche...
Tornando a noi, rispetto all’originale Ferrari 250 GT Passo corto, La RML SWB è leggermente più lunga, un po’ più larga e ha messo su qualche chilo. Pesa infatti 1420 kg contro i 960 dell’originale nonostante l’inglese abbia la carrozzeria interamente costruita in fibra di carbonio. L’utilizzo diffuso del materiale composito ha permesso a RML di plasmare ogni elemento di carrozzeria per riprodurre quasi fedelmente le forme della 250 originale. Il team ha lavorato diversi anni per realizzare una livrea solo apparentemente identica al modello originale, ma che in realtà non ha un solo componente sovrapponibile. Il risultato, però, è che a colpo d’occhio la somiglianza tra le due auto è impressionante, merito anche dei cerchi a raggi, dal diametro più generoso, di chiara ispirazione retrò.
E’ molto facile confondersi, per rendersi conto che ci si trova davanti alla restomod, bisogna fare attenzione ai piccoli dettagli che la contraddistinguono dall’originale. Se siete distratti o vi siete scolati due Tennent’s Super a goccia, non noterete nessuna differenza tra le due.
I fari anteriori, per esempio, mantengono la classica forma circolare con bordo cromato ma hanno proiettori a Led al posto delle candele di cera dell’originale (va beh non proprio ma quasi dai). I gruppi ottici posteriori sono a doppio bulbo carenato in un unico elemento ellittico rosso sangue, mentre sull’originale i fanali erano a doppia gemma singola avvitata alla carrozzeria, rigorosamente arancio per le frecce e rosso scuro per luci di posizione e stop. I cerchi a raggi riprendono lo stile anni 60 dell’auto originale, ma il diametro maggiorato permette l’adozione di pneumatici a spalla ribassata, altro dettaglio che differenzia la restomod dalll’originale. Manca poi l’iconico cavallino sulla griglia anteriore centrale a sottolineare la diversa paternità del progetto. Per il resto le due auto sembrano identiche.
Dalla 550 Maranello, questa SWB eredita anche il motore V12 aspirato da 5.5 litri e 485 cv a 7000 giri/minuto. Questo permette alla SWB di passare da 0 a 100 in 4.1 secondi e di raggiungere una velocità massima di 297 km/h.
Non solo il motore ma anche la struttura dell’abitacolo e della plancia è in eredità della donor car, mantenendo però un’impostazione simile alla 250 GT originale. Il classico cambio manuale con selettore ad H in acciaio resta ben visibile al centro del tunnel ma, grazie ad una riprogettazione completa, ora ospita anche un display verticale a scomparsa per la connettività ed il navigatore satellitare. Scenografico, moderno e molto elegante.
Per il resto, la strumentazione è interamente composta da indicatori circolari con le cifre a caratteri retrò contornati da un profilo in acciaio satinato. L’intero abitacolo è dominato dal contrasto tra la pelle beige e l’acciaio dei dettagli. Il volante, poi, è pura poesia, con le tre razze piatte anch’esse in acciaio e la corona in pelle che riporta indietro la mente di 70 anni…
I prezzi di questa SWB sono ancora sconosciuti, ma penso che anche questa volta, quelli di RML hanno vinto di nuovo...
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